Risultati

Tabella dei Contenuti

Risultati e value proposition

Straordinaria protezione e immunità delle apparecchiature connesse con elevato tasso di continuità di funzionamento contro transitori, sovratensioni e fulminazioni.


Eccezionale qualità e stabilità di alimentazione: migliori prestazioni e maggiore durata di funzionamento dei dispositivi collegati.
I valori di blocco della tensione possono essere programmati secondo le esigenze dei carichi.
Autodiagnosi, stato operativo, misura dell'invecchiamento del dispositivo (opzionale), abilitatore IOT, indicatore di qualità dell'alimentazione di rete (in corso di sviluppo).
Riduzione dei costi : minori SDP necessari per impianto
Abbattimento dei costi di manutenzione e di intervento, vita operativa più lunga.
Possibilità di manutenzione predittiva e preventiva.
Riduzione dei costi : minori SDP necessari per impianto
Abbattimento dei costi di manutenzione e di intervento, vita operativa più lunga.
Possibilità di manutenzione predittiva e preventiva.

Confronto tra la tecnologia del ProtecTOR quella del varistore

Quattro importanti progressi tecnologici

Tecnologie tradizionali e problemi connessi

Le tradizionali e più frequenti soluzioni di protezione sono costituite da dispositivi a varistore (VDR Voltage dependent resistor). L’intervento di protezione di un varistore è innescato dall’eccesso di corrente della fulminazione che determina lo scarico della corrente in eccesso, ma l’intervento di blocco del livello di tensione risulta variabile in funzione dei livelli di corrente in ingresso.

Ne risulta che i carichi connessi sono soggetti a sovratensioni anche particolarmente elevate, in funzione delle sovracorrenti in atto. 

In sintesi: le tecnologie tradizionali proteggono dalle sovracorrenti, ma non consentono di bloccare i livelli di tensione entro specifici livelli predeterminati, coerenti con i fabbisogni di protezione dei carichi connessi.

Ulteriori problemi emergono dalle correnti di dispersione (quasi assenti nel ProtecTOR), che degradano e progressivamente provocano l’apertura o il cortocircuito del varistore di fase, innescando le seguenti due conseguenze: 

  • I carichi risulteranno non protetti 
  • I carichi risulteranno fuori servizio, qualora nel processo di degrado del varistore si fosse verificato un cortocircuito di bassa impedenza che abbia innescato l’apertura dell’interruttore di linea (le soluzioni di riarmo automatico dell’interruttore di linea risultano scarsamente affidabili, poiché non vengono indagate le possibili differenti cause di intervento, oltre a confermare la situazione di mancata protezione dei carichi) 

Il dispositivo dovrà essere tempestivamente sostituito con un intervento manuale urgente e non programmato, particolarmente oneroso specialmente per i frequenti siti disagiati delle base station.

In ogni caso dal dispositivo di protezione a varistore non potranno provenire informazioni di buon funzionamento o di guasto, a meno dell’installazione di ulteriori sensori.

Ne risulta complessa la realizzazione di report o analisi per una migliore gestione dei sistemi protettivi, orientamento ai programmi di manutenzione, realizzazione di sistemi di manutenzione preventiva / predittiva, sviluppo di sistemi IOT per la gestione e la manutenzione.